Anche sulla spiaggia del Lido di Tarquinia sono arrivati, via mare, numerosissimi dischetti traforati di plastica traslucida; come noto questi “arrivi” sono stati segnalati su molti tratti della costa tirrenica, soprattutto nel sud Italia.
I dischetti che si rinvengono, in quantità, vicino al bagnasciuga sono puliti, integri, all’apparenza nuovi di fabbrica e sembrano essere delle piccole griglie portafiltro. Naturalmente la nostra è una deduzione basata unicamente sulla loro osservazione; infatti i fori , per quanto di piccole dimensioni, sembrano troppo grandi per essere loro stessi un filtro; sembrano, invece, idonei a costituire sostegno per una membrana filtrante e allo stesso tempo a permettere il passaggio della materia passata attraverso l’ipotetico filtro.
Su iniziativa dell’Arch. Stefano Bondesan, oggi sabato 17 Marzo, ci siamo recati sul tratto di spiaggia compreso tra lo stabilimento Gravisca ed il Porto Clementino, abbiamo raccolto tre sacchetti di dischetti, facendo una mini operazione di pulizia della nostra spiaggia eliminando una parte di questi inattesi, per quanto sgraditi ospiti.
Durante la nostra passeggiata “ecologica” abbiamo notato nei pressi della battigia un piccolo contenitore di plastica trasparente chiuso con un tappo giallo, simile per forma e chiusura ai contenitori sterili utilizzati per le analisi delle urine; al suo interno si trova ( il contenitore è stato lasciato, ovviamente, chiuso ) un disco che ricorda un filtro di membrana bianca sul quale è scritto in lingua inglese “non adatto per uomini ed animali” e le cui dimensioni sembrano, da una osservazione sommaria, compatibili con le dimensioni dei dischetti di plastica spiaggiati. Ribadiamo che le nostre sono soltanto deduzioni basate sulla semplice osservazione.
L’arch. Bondesan invierà alla Associazione ambientalista Cleansealife che sta monitorando il fenomeno su tutte il litorale italiano, le foto dei dischetti trovati sulla nostra spiaggia e, soprattutto, la foto del contenitore ritrovato.