Località “La Frasca” è stata insignita del titolo di Monumento naturale, ma, purtroppo, è costantemente messa sotto attacco dalla mancanza di sensibilità da parte di frequentatori privi di sensibilità verso un luogo da fruire con rispetto e cautela.
E sempre un grande piacere parlare di S.Agostino, la perla del litorale a Nord di Roma che ancora non è conosciuta e valorizzata per come merita la sua originale ed inconfondibile bellezza che si coniuga con la Storia bimillenaria della quale è stata testimone, compresa, ovviamente la presenza del Santo, Dottore della Chiesa, dal quale prende il nome.
S.Agostino è nota ai più per la splendida piccola baia, che nei tempi antichi fu un porto dedicato al dio Giano e per la sua spiaggia lunga e sabbiosa ma ancora oggi molti non sanno che fa parte del suo territorio la località “La Frasca” alla quale per la sua geologia, flora e fauna è stata attribuita la qualifica di Monumento Naturale dalla Regione Lazio (istituito con DPRL T00162 del 29.09.2017)
Torneremo a trattare ampiamente di questa splendida località; in questa sede ci occuperemo di portare alla vostra attenzione le attuali incredibili condizioni in cui versa questo lembo di territorio che per le sue riconosciute caratteristiche merita di diritto di essere tutelato e quindi protetto dalle aggressioni causate dalla incontrollata ed irrispettosa presenza umana.
Il territorio de La Frasca si articola su tre fasce; la frastagliata spiaggia lapidea che delimita una striscia di terreno alle spalle della quale si trova la folta pineta costituita da alberi ad alto fusto.
Per garantire la giusta tutela del luogo, nell’anno 2021 è stato istituito dal comune di Tarquinia il divieto di transito permanente (Registro generale n. 68 del 20/06/2020) ,peraltro già contemplato dalla Legge regionale 29/87, come pure il divieto di campeggio (il divieto di campeggio vigeva già con Ordinanza Comune di Tarquinia n. 8089/2011). Tutto a posto…. ? No …!!
Nonostante i divieti, La Frasca è percorsa costantemente da veicoli a motore che devastano la fascia di terreno compresa tra la spiaggia e la pineta, specialmente nella stagione invernale, nella quale si sono venute a formare grandi buche che in occasione di precipitazioni meteoriche, ma anche dopo forti mareggiate, si riempiono d’acqua, rendendo difficoltosa la fruizione del luogo da parte di persone a piedi o in bicicletta. (vedi foto allegate)
Naturalmente alle condizioni di abuso gravi di per sé in quanto dannose per la salvaguardia dell’ecosistema, si sommano gli effetti della sciatteria di parte degli stessi “fruitori” che abbandonano i loro rifiuti, danneggiano cartellonistiche e divelgono cartelli stradali, non sapendo che la legge non ammette ignoranza e che anche se il divieto non c’è “la multa la becchi lo stesso…….!”
Immaginiamo con grande preoccupazione cosa possa accadere durante le giornate di Pasquetta e del Primo maggio !
Quanto tempo dovremo ancora attendere per veder terminato questo scempio? Confidiamo nelle autorità competenti affinché apportino cambiamenti positivi; gli strumenti non mancano, si ricorda, la zona è tutelata da precise disposizioni di legge !
Le foto che seguono illustrano efficacemente lo stato del luoghi deturpato dal transito (vietato) di mezzi a motore.