Gli abbattimenti massicci ed a “macchia di leopardo” delle piante di pino sono realmente urgenti e necessari ? E’ stato valutato il rischio ambientale per la fauna che vi abita ? E’ stato valutato l’affetto negativo della perdita del polmone verde che oggi è rappresentato dal patrimonio arboreo del Lido di Tarquinia?

Lunedì 20 Giugno, le motoseghe di una nota ditta tarquiniese sono entrate nuovamente in funzione per abbattere sei piante di pino d’alto fusto che si trovavano a lato di viale del Porto Clementino sul perimetro esterno dell’area occupata dai campi da tennis in corso di ristrutturazione.

  la zona dei campi da tennis prima del taglio 

 foto scattata il giorno 27 Giugno ……. (sullo sfondo la zona delle villette in costruzione già deforestata nel recente passato)

     Questi abbattimenti sono stati gli ultimi di una lunga serie che sta cambiando la fisionomia della zona rivolta a sud del comprensorio del Lido di Tarquinia che fino a venti anni fa era equiparabile ad una pineta diffusa mentre oggi alcune zone sono rimaste quasi totalmente prive di alberi.

     Gli alberi che abbelliscono il comprensorio del Lido sono della specie Pinus Pinea, appartenente alla famiglia delle Pinaceae  comunemente chiamato “Pino domestico” o “Pino da pinoli”; la sua bellezza ed utilità le sono valse tanto da essere insignita dell’”Award of Garden Merit” da parte della Royal Horticultural Society.la celebre società inglese legata al mondo del giardinaggio. E’ noto che accanto alle qualità positive la presenza di pini d’alto fusto specie accanto ai fabbricati ed a lato delle strade comporta l’insorgere di problemi soprattutto determinati dalla crescita delle radici superficiali che possono causare danni ai fabbricati ed alle pavimentazioni stradali.

    E’ naturale che le Amministrazioni pubbliche, come i privati cittadini, adottino provvedimenti per ovviare ai guasti provocati dalle piante in quanto la sicurezza delle persone ma anche dei fabbricati deve essere tutelata nel migliore dei modi.

    La risposta a dette problematiche non deve essere unicamente quella degli abbattimenti specie se attuati indiscriminatamente ed in modo massiccio e soprattutto senza un preciso e puntuale piano di nuove piantumazioni in sostituzione degli alberi abbattuti che restituisca all’abitato quelle condizioni di bellezza e benessere donati dalle odorose piante di pino.

    Da notare che i privati cittadini che ottengono l’autorizzazione al taglio di alberi d’alto fusto all’interno delle loro proprietà, hanno l’obbligo di piantumare due nuove piante per ogni albero abbattuto, condizione che dovrebbe essere rispettata anche dalla Amministrazione comunale quando procede ad abbattimenti su suolo pubblico.

   Allo scopo di conoscere i programmi della Amministrazione in merito alla gestione del verde pubblico, contestualmente alla pubblicazione di questo articolo, invieremo una richiesta in Comune per un incontro con il Sindaco o con persona da lui delegata.

  Le domande che, se ne avremo la possibilità, rivolgeremo al Sindaco, o ad un suo delegato sono:

  • Quali sono i motivi imprescindibili per i quali si procede con gli abbattimenti “ a macchia di leopardo” su aree pubbliche ?
  • Sono state accuratamente ricercate soluzioni tecniche che permettano di tutelare il patrimonio arboreo costituito dai pini d’alto fusto del nostro Lido, con le esigenze connesse alla sicurezza dell’abitato?
  • Per quale motivo non si procede al reintegro delle piante abbattute con la piantumazione di nuovi alberi d’alto fusto con lo stesso criterio obbligatorio imposto ai privati (per ogni pianta abbattuta devono essere messe a dimora con garanzia d’attecchimento, due nuove piante) ?
  • E’ lecito abbattere massivamente piante d’alto fusto ?
  • E’ stato valutato l’impatto negativo degli abbattimenti massivi sull’habitat della fauna presente sul litorale ?
  • E’ stato predisposto un piano per il reimpianto di alberi dove sono mancati a seguito di tagli indiscriminati e/o eventi meteorologici ?
  • Per quale motivo al taglio delle piante non segue la rimozione dei ceppi che rimangono sporgenti sul profilo stradale che per la loro conformazione determinano rischi per i passanti e per gli automezzi.